Brioches intrecciata alla mela con lievito madre

Porcellane e tessuti GreenGate

Mi sono fatta un regalo.
Per un giorno solo. Si può fare.
Ho rubato un pò di tempo tutto per me. 
Ho chiuso gli occhi.
Per non vedere la casa in disordine, le mille mail arretrate a cui rispondere, i panni da ritirare, la polvere da togliere, solo per un giorno. 



Ho chiuso la porta all'ansia e alla frenesia del correre quotidiano.
E se mi prendo del tempo tutto per me... 
lo sapete vero dov'è che mi rifugio io? 
Già, già, mi rinchiudo in cucina ^__^
Ma non per fare una ricetta a caso, no.
Doveva essere un lievitato.
Uno di quelli che ti si ficcano nel cervello e ti sfidano, che comandano loro e non ci sono santi e tu pazientemente aspetti che il miracolo della lievitazione piano piano si compia.
Osservi e basta, e per una volta aspetti. 

Ok mi "sottometto" e aspetto. Difficile ed arduo compito per me, che vado sempre di fretta, con sempre mille idee per la testa e troppo poco tempo per realizzarle tutte. 
Ebbene lo confesso, forse un pò è anche per questo che mi piace impastare e ritagliarmi il tempo per farlo, è sempre una sfida e mi piace.
Se usi il lievito madre già lo sai che ci vuole tempo, ti arrendi perchè devi per forza regalartelo. Quel tempo lento e buono che oggi giorno manca e invece ne avremmo tanto bisogno.
Che se poi mi decido lo rispetto quel tempo lento, che comanda lui e non aspetta me. Decide lui il quando e il come, perchè quegli esserini lì, dentro al lievito madre intendo, fanno tutto da soli. 
A noi tocca la pazienza, di aspettare.

Cercavo la ricetta per una brioches, perchè se decido di farmi una coccola speciale, il momento che preferisco per regalarmela è la colazione, per iniziare bene un nuovo giorno.
Però sono esigente io, volevo una ricetta di una brioches, non troppo dolce, semplice e sana, ma anche golosa e bella.
Troppe pretese tutte assieme vero? 
Infatti non ne ho trovata nemmeno una che facesse al caso mio. 
Poi però, ho visto una foto. Di una challah. Con le mele.
Ed è stata folgorazione. 

Era lei. Volevo proprio quella lì. 

Innamorata di una foto, ma senza ricetta.
E così me la sono inventata (...la ricetta!)
Ci ho provato andando un po' ad occhio per le dosi. 
L'impasto che ho ottenuto è risultato molto morbido, anche un po' appiccicoso, e ho dovuto lavorarlo un po' più del solito in ciotola aggiungendo ancora un po' di farina, ho messo poco zucchero, l'olio al posto del burro, e non ho messo la uova. 
Insomma forse alla fine non è venuta una vera e propria brioches, era più simile ad un pane dolce, ma vi assicuro che era esattamente come me l'ero immaginata e la volevo, quindi posso dirmi soddisfatta.
Ecco qui come appariva al suo interno con il ripieno e sotto, a seguire, troverete anche le dosi dei miei pasticci, se volete provarla anche voi:


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Ingredienti:
400 g di farina 0 (la mia col 13% di proteine)
150 g di pasta madre rinfrescata la sera prima
1 cucchiaino di sciroppo di malto d'orzo
250 g di latte tiepido
60 ml di olio di semi di mais (o di riso)
100 g di zucchero
1 cucchiaio di marsala secco o altro aroma a piacere
zucchero semolato e un po' di latte per guarnirePer il ripieno:
2 mele 
1 cucchiaio di cacao 
3 cucchiai di marmellata 

Procedimento:
La sera prima: 
Spezzettate il lievito madre in una ciotola e scioglietelo bene nel latte tiepido in cui avrete precedentemente disciolto un cucchiaino di sciroppo di malto d'orzo e lo zucchero. Aggiungete la farina e da ultimo l'olio ed impastate fino a che l'impasto non sia ben lisciato ed incordato. Ora sporcatevi le mani con un pochino di farina e con l'aiuto di un tarocco infarinato spostate l'impasto sulla spianatoia, anch'essa infarinata. 
Stendete l'impasto in un rettangolo e fate due serie di pieghe a libro (piegando in 3). Arrotondate quindi l'impasto pirlandolo bene ed accomodatelo in un contenitore che avrete unto di olio e che andrà conservato coperto, per un paio di ore a temperatura ambiente e prima di andare a dormire andrà trasferito in frigo in cui seguirà una lenta fermentazione.


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Il giorno seguente (dopo 18-20 ore di fermentazione):
Tirate fuori dal frigo l'impasto e lasciatelo acclimatare almeno un paio di ore a temperatura ambiente. Il mio impasto rispetto alla sera prima era ancora cresciuto, di circa un terzo del volume!
Infarinate bene la spianatoia.
Spostatevi delicatamente l'impasto aiutandovi con un tarocco e sgonfiatelo delicatamente cercando di stenderlo in un rettangolo. Ricavate quindi sei strisce di impasto, e dividete ancora ogni striscia in 4 parti per formare la brioches, procedendo poi come nella foto del passo passo qui sotto. 



Ripeno:

Per preparare il ripieno, sbucciate le mele, tagliatele a spicchi e frullatele con il cacao e la marmellata che più vi piace (io ho usato quella di prugne che era l'unica fatta in casa che avevo, ma forse quella di pesche starebbe meglio). 
Ora stendete tutte e 4 le stricioline in piccoli rettangoli, come in (fig.1). Spalmate il ripieno e chiudete le striscioline avendo l'accortezza di sigillare bene altrimenti in cottura e in lievitazione vi si apriranno facendo uscire il ripieno. 
Passate dunque alla formatura della brioches, seguendo le figure qui sopra (fig.2,3,4)
Disponete le brioches così formate (fig.4) su una placca ricoperta di carta da forno e lasciatele in un luogo tiepido e ben coperte a
lievitare ancora per un'oretta.
Accendete il forno e preriscaldate a 180°C.
Spennellate delicatamente le brioches con del latte e cospargete di zucchero prima di infornare. Cuocete per circa 30 minuti a 180°C o comunque fino a doratura
Controllate sempre il vostro forno durante la cottura e regolatene la temperatura.


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Fiuu, alla fine è stato più lungo scrivere il post che farla.
Quasi quasi mi prendo un altro giorno di relax per rimediare ;)

Enjoy! E buona colazione a tutti!


  

8 commenti:

  1. Io invece se mi avvicino ai lievitati per rilassarmi.. è la volta che combino disatri ehehehe.. Che bello il tuo.. e immagino la bontà e sofficità..Un abbraccio buon lunedì e 1° settembre! :-)

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    1. Buongiorno Claudietta, che bello rileggerti! Che tu faccia pasticci con i lievitati mi sembra davvero difficile viste tutte le meraviglie che sempre sforni. Ehm, devo far finta di crederti??
      Un abbraccio strettissimo e buon lunedì anche a te! :-*

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  2. complimenti carissima,un giorno tutto per te ha dato degli ottimi frutti,brava

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    1. Grazie mille Paola... avercelo un pò più spesso un intero giorno tutto per me, non sarebbe male!
      Un abbraccio felice giornata

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  3. Sei avanti anni luce!!!!!! ^_^
    Ma guarda che meraviglia, sono rimasta senza parole!! Bravissima Any, ricordo ancora gli intrecci del cestino al corso... che ridere e che disastro!! Paziente e precisa, le tue manine creano capolavori!!!
    Tesoro mio un abbraccio strettissimo e ricorda che ti voglio un mondo di bene!!!!!

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    1. Lory, non sai come mi manca quel tempo per riuscire a condividere qualche esperimento culinario insieme... o anche solo vederci e scambiare due chiacchiere!
      Invece sempre in una folle corsa, inghiottita dal tempo che scorre inesorabile..
      Ti abbraccio anche io fortissimo e spero di farlo al più presto possibile davvero.
      TVB :-*

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  4. Ciao, mi chiamo Jasmine e tengo un blog di cucina ebraica che si chiama Labna.
    Questo pane ti è venuto molto bene, ma ci terrei a spiegarti che quello che hai sfornato non è tecnicamente una challah.
    La challah è un pane tipico della cucina ebraica che si prepara in occasione del sabato e delle feste. Questo pane non può MAI contenere latte o derivati del latte: nella nostra religione infatti è vietato consumare latte e carne nello stesso pasto, e la challah accompagna precisamente i piatti delle feste, che sono sempre a base di carne.
    Inoltre, la challah contiene sempre uovo (salvo che per gli allergici): trattandosi di un pane preparato per celebrare le feste, deve essere un pane molto ricco, un po' come accade per il panettone italiano.
    Penso che potrebbe essere accurato da parte tua correggere il titolo del tuo articolo e chiamare il pane che hai sfornato pan brioche o qualcosa di simile: capisco bene che ti sei ispirata a una ricetta di challah (quella di Tori Avey, a colpo d'occhio) ma sappi che il risultato che hai ottenuto è molto lontano dalla ricetta tradizionale, seppure ben riuscito.
    Un caro saluto
    Jasmine

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    Risposte
    1. Ciao Jasmine, intanto benvenuta. Grazie per le informazioni che mi hai fornito, ovviamente ero ignara di tutto ciò che hai scritto, per cui grazie di avermelo segnalato. Forse con un pò di superficialità ho chiamato "challah" questo lievitato che ho inventato nella ricetta, però credo che tecnicamente io non possa nemmeno definirla un panbrioches, proprio perchè come dici tu non contiene uova (e nemmeno burro). Ovviamente l'ho chiamata Challah per via dell'intreccio, non per altro!
      In ogni caso spero sinceramente di non aver urtato la sensibilità religiosa di nessuno, di certo non era mia intenzione. Grazie di avermelo fatto notare così potrò modificare il titolo del post!
      Un caro saluto anche a te a presto
      Any

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